Il vestito a forbicine
Nelle nostre timide incursioni all’Emporio Istriano di via S. Caterina Larry ed io monitoriamo da mesi i banconi con le stoffe in super offerta: lo schema è che io faccio la difficile (più che altro so quanto ci metto a cucire un vestito e mi rendo conto di non poter accumulare anche stoffe per abiti, oltre a quelle del patchwork), la RossaRiccia è di più ampie vedute (ovvero è talmente lungimirante da acquistare una stoffa gialla e nera con cui cucire una gonnellina da Sailor Moon, che diventerà poi un gonnellone da signora country inglese per finire quindi nella terza rivisitazione trasformata in una gonna a palloncino molto trendy; ma questa è un’altra storia, decisamente degna di Larrycette, anche se la nostra eroina è piuttosto a corto di parole quando si tratta di descrivere le sue esperienze da sartina). In ogni caso, mai siamo state più concordi e decise ad acquistare una bellissima stoffa nera stampata a metri e forbicine, marchiata Moschino Jeans, inspiegabilmente in svendita a 5 euro. Ora, inspiegabilmente non tanto, visto che non saranno poi molte le donne desiderose di vestirsi di forbicine; inoltre, sartine un po’ più furbette di noi avrebbero diffidato da quella stoffa così rigidina e corposa, che già al primo tocco prometteva di bucarti il dito medio già al terzo punto lento. Ma noi siamo intrepide, affascinate dal nostro hobby al punto da vestircisi, e poi la nostra maestra di cucito (che a sua volta non ha resistito alla tentazione di comprare un paio di metri di forbicine) ci ha dato uno scopo: realizzare un vestito a forbicine ed indossarlo alla fiera di Vicenza. Strepitoso! E’ dalla prima volta che son stata a Vicenza che desidero andarci con qualcosa di personalizzato, che ne so, una borsa, una spilla e, perchè no, un vestito!
E così, io ho cucito due mesi, Larry ha cucito due giorni, la Sarta Ninja (è una lunga storia, non chiedete) ha ceduto per impegni familiari l’ultima notte: a Vicenza la RicciaRossa ed io siam state sulla bocca (ridacchiante) di tutti, un successone!
Lo so che a questo punto sarebbe d’obbligo una foto di coppia ma….. prendetevela con i nostri mariti, che ci mandano in giro con dei cellulari ante guerra non dotati di macchina fotografica!
Accontentatevi…..
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