Come nasce la coperta di una principessa – 3a parte

Terza ed ultima parte della realizzazione passo-passo della coperta con le principesse

(se le avete perse, prima e seconda puntata)

Settimo passo: imbastire gli strati. A questo punto si spera di avere a disposizione un tavolo enorme, si stirano bene il top ed il retro e si adagiano sul tavolo retro, imbottitura (io ne ho scelto una sintetica di spessore medio, in modo da usare la copertina anche nelle mezze stagioni) e top. I tre strati vanno imbastiti insieme in modo da tenerli strettamente insieme durante la fase della quiltatura; potete procedere in modo tradizionale, con ago e filo, partendo dal centro e disegnando dei raggi verso l’esterno oppure potete sfruttare la “sparapunti” (avrà un nome tecnico, lo so, ma il soprannome e la foto spero rendano l’idea).

Il Giraffo si è da tempo autoproclamato re dell’imbastitura con questa pistola, io mi guardo bene dal contraddirlo e gli lascio volentieri la scena, limitandomi a lisciare e stendere ossessivamente il top, che non sarà mai sufficientemente teso da scongiurare ogni tipo di pieghetta!

Ottavo passo: quiltare! Nonostante le abilità acquisite (ed evidentemente dimenticate per mancanza di allenamento) nella quiltatura a macchina, la tipologia di coperta richiede una quiltatura a mano. Personalmente, mi piace che la quiltatura metta in risalto il disegno creato con le stoffe senza però che i punti siano particolarmente evidenti; ho scelto quindi un filo cerato di colore neutro per la maggior parte della quiltatura e di colore rosa tenue per le sole piastrelle rosa.

Ho quiltato il bordo esterno delle “torrette” di ciascuna principessa…

…ed il contorno del castello, dei cespugli e del sentiero. Intervenire sul corpo centrale del castello, in modo da metterlo in risalto rispetto alle torri, era praticemente impossibile, essendoci diversi strati di carta per adesivare, difficili da bucare anche con gli aghi da quiltatura e che non credo mi avrebbero permesso di “tirare” un po’ i punti. Ci son volute diverse settimane (cominciava a fare caldo…) ma sono rimasta soddisfatta del risultato.

Nono passo: binding. Il binding, per chi non lo sapesse (io ho imparato da poco a chiamarlo in gergo tecnico), è il bordino che rifinisce la coperta. Massimo rispetto per chi lo cuce a mano, ma io lo faccio con la macchina da cucire, perchè non mi dispiace affatto il risultato e poi già così mi sembra di non finire mai, figuriamoci con il sottopunto! Invece di scegliere un’unica stoffa, ho usato tanti pezzi diversi delle stoffe che avevo usato per il top, in modo da riprendere un po’ tutti i colori.

Decimo passo: finita!!! Che bello quel momento d’incredulità in cui guardi questa creatura con cui hai convissuto per mesi e capisci che non ti resta che scattare qualche foto, fare un bel pacco e spedirla alla destinataria!

Un affettuoso ringraziamento a tutte le amiche che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, che mi perdoneranno, spero, di averlo “covato” così a lungo ed un bacino alla piccola Giulia: spero che la copertina ti piaccia e ti faccia compagnia per tanti tanti anni nella tua cameretta.

13 risposte a Come nasce la coperta di una principessa – 3a parte

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